“Cosa
cambieresti nella pallacanestro ?”
Bentornati al consueto appuntamento con la nostra rubrica dedicata a
tutti i veri tifosi gialloneri.
In questo spazio cercheremo oggi di analizzare la situazione della pallacanestro
italiana.
E' un momento pieno di contraddizioni e insicurezze, ma soprattutto di
cambiamenti che rendono il mondo della palla a spicchi poco credibile
e vicino al collasso. Ho chiesto cosa ne pensano i fruitori dello "spettacolo
basket".
Claudio, un tifoso di vecchia data, toglierebbe la difesa a zona,
come nell'NBA; questo secondo lui porterebbe più spettacolo e velocizzerebbe
il gioco facendo vedere al pubblico quelle prodezze tecniche che solo
gli americani sanno fare.
Rino, un sostenitore della curva, si sente soddisfatto di come
stanno le cose non crede nei cambiamenti e vorrebbe meno discussioni e
più fatti.
Un tifoso che ha preferito rimanere anonimo ha proposto un'idea
molto simpatica per vedere un vero spettacolo: ovvero di togliere i falli!
Dante, un anziano tifoso, darebbe più importanza ai falli
antisportivi punendoli con più tiri. Si è stancato di vedere
nei finali di partita il gioco sempre spezzettato dai falli sistematici.
Il signor Bassi è deluso per il cambiamento delle regole
e tornerebbe al passato coi vecchi due tempi da venti minuti. I nuovi
quattro tempi da dieci minuti, infatti, spezzano a suo parere troppo la
partita.
Daniele, un ultras giallonero, porterebbe anche nel nostro campionato
il terzo arbitro, come il NBA e l'Eurolega. Si aumenterebbero cosi la
professionalità e calerebbero gli errori.
Dello stesso avviso anche l'altro tifosissimo Luca, il quale pensa
che potrebbe servire un maggiore dialogo tra i direttori di gara ed i
giocatori.
Luca Costa, il noto commentatore televisivo delle partite della
Virtus (su Tele 1), vorrebbe che si desse più spazio ai giocatori
italiani, chiusi da troppi stranieri.
Il signor Gardi Vittorio vorrebbe che il mercato fosse vincolato
solo al periodo estivo, si è, infatti, stancato di vedere che certe
aquadre cambino a volte interi quintetti.
Concludendo vi do la mia personale opinione: si sta parlando troppo
di cambiamenti e avvicinamenti al mondo professionistico americano. Si
sta cosi cambiando la filosofia cestistica italiana e regna una confusione
tale da non permettere alle società di fare programmi seri.
Grazie per il vostro contributo e vi do appuntamento al prossimo numero
dedicato sempre ai tifosi virtussini.
Roberto Amorati |