Soprannome: Faruk
Luogo e data di nascita: Bondeno (MO) 24/08/1977
Stato civile: celibe
Auto posseduta: Wolkswagen Golf
Piatto preferito: sono d'accordo con Marchettone, i tortellini
Musica preferita: rock e hip-hop
Cantante o complesso preferiti: Francesco Guccini e Neffa
Hobby: lettura
Animale preferito: Spinelli
Sportivo preferito: Dennis Rodman
Altri sport praticati: calcetto (molto meglio di Marchettone)
Donna ideale: Marchetti vestito da donna
Sogni nel cassetto: non li dico
Massimo score in una partita: 13 quest'anno a Imola
Allenatore Doc: Marco Gatti
La tua carriera
Ha giocato per 4 anni a Modena, poi ho fatto tutta la stagione scorsa
a Vigna di Valle. Quest'anno metà stagione a Cento e l'altra metà
a Imola.
Sei giovane, ma la B1 ormai la conosci bene. Come
ti sembra quella di quest'anno?
Sempre molto competitiva. Come in tutte le stagioni ci sono gli squadroni,
tuttavia spesso non riescono a vincere e l'anno scorso è arrivata
l'ennesima dimostrazione. Bisogna costruire una squadra forte, ma con
gente che, oltre a saper fare canestro, sappia anche fare gruppo.
Qual è la squadra rivelazione e quella delusione
finora?
Mi ha sorpreso molto il rendimento di Forlì, quanto a quella che
mi ha deluso, forse Cento.
Come mai hai lasciato Cento?
Perché non avrei avuto lo spazio che cercavo e che invece qui ho
trovato
Qui, con Ciampi fuori, forse ne avrai tantissimo.
ti spaventa un po'?
No, assolutamente. Io, nelle prime stagioni, a Modena ero titolare e giocavo
parecchio. Mi dovrò solo riabituare. Speriamo comunque che Claudio
si riprenda presto perché abbiamo un grande bisogno di lui per
centrare il nostro obiettivo che, lo dico senza mezzi termini, sono i
play off.
Sabatino ti ha chiesto qualcosa di particolare?
No, vuole da me quello che vuole da tutti: tanta grinta e tanta voglia
in difesa. In attacco mi chiede semplicemente di fare le cose che so,
senza forzare.
Chi è il ragazzo che hai trovato qui a Imola
che ti ha impressionato di più?
Sicuramente Max Lo Savio: un animale. Ha una forza fisica e una grinta
veramente impressionanti.
Qual è il tuo pregio e il tuo difetto, cestisticamente
parlando?
La mia dote migliore penso sia sempre stata la difesa e,comunque, la voglia
di fare. Il mio difetto: in attacco non faccio quasi mai la cosa giusta.
Quando mi capita, allora faccio una bella partita.
Nell'intervista di Marchetti erroneamente ho scritto
che vi eravate conosciuti alle giovanili. In realtà chi è
che conoscevi prima di venire qui?
Bene nessuno, se non Ciccio Palmieri con il quale ho effettivamente giocato
nelle giovanili di Modena. Gli altri li avevo già incontrati tante
volte sul campo, ma non li conoscevo bene.
Comunque, non ti preoccupare per l'errore: Marchetti sarà stato
felicissimo, gli hai tolto 10 anni.
Lisa Laffi
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