Il Punto

04/01/02 - Imola. Contro la riemergente Libertas Forlì, riparte il campionato della Virtus Toyota e al cambio da un anno (solare) all’altro, non si può che augurare ai gialloneri che il 2002 sia così prodigo di successi per gli uomini di Renato Sabatino, come già lo era stato il vecchio anno, fatta eccezione per gli ultimi minuti con Cento al PalaRuggi, che da soli hanno condizionato tutta una stagione.

Ormai non c’è più da stupirsi se in estate dopo aver lavorato su materiale povero (come costi) o riciclato da Galassi e Lo Presti, poi la mano di Renato Sabatino sovverta qualsiasi pronostico o previsione nefasta. La squadra che fino al campionato si è fatta bastonare e talvolta umiliare da formazioni di categorie abbondantemente inferiori, anche quest’anno è partita col piede giusto. Alle vacanze natalizie la squadra giallonera è arrivata al quarto posto, con quattro lunghezze di margine sulla zona play-off e con tante certezze che gli ultimi minuti di Argenta e una brutta serata con la Fulgor Forlì non hanno di sicuro cancellato, vista la pronta riscossa di Patti. Questa è una squadra figlia del suo timoniere, che lascia poco ai fronzoli e alle apparenze, che solo a piccole dosi sa essere veramente spettacolare, ma sempre essenziale e produttiva. Non ha lunghi straordinari per la categoria, che però se la giocano alla pari con chiunque e se esterni e centrocampisti non dimostrano sempre un ruolo e una identità ben definite, sanno poi essere a turno importanti, per un break decisivo di una singola partita e per costruire importanti successi. Pur con i suoi difetti endemici, la Toyota è squadra che, partita per puntare al play-off come massimo traguardo, sta marciando ampiamente oltre le righe e che (tolta la sfida con Forlì) non ha mai lasciato la bocca amara ai propri tifosi, per aver chiuso un match col rimpianto di ciò che poteva essere e non è stato.

Con questo più che discreto gruppo di giocatori, con un tecnico bravissimo anche se poco strombazzato dai media, ed una società molto compatta e coesa con tutta la nuova e vecchia tifoseria giallonera, la Virtus, coi suoi 65 anni di storia alle spalle, può guardare al futuro e intanto al nuovo anno che sta per cominciare con immutato ottimismo. E se lo ha fatto con le proprie gambe per tanto tempo, può farlo anche in futuro.

Piero Petrini