Il mago Herrera, per caricare i giocatori della grande Inter, passava
la settimana ad attaccare negli spogliatoi cartelli del tipo Chi
non ha dato tutto non ha niente. Salieri, di certo, di cartelli
così non ne usa, ma se ciò dovesse capitare ecco (in
grassetto) cosa potrebbe esserci scritto:
1 Tutti per uno: meno individualità rispetto alla passata
stagione, per cui ci sarà bisogno di tutti per arrivare alla
salvezza. Eh, sì: per adesso, bisogna pensare solo a quella,
senza farsi illudere dai primi incoraggianti risultati che hanno nascosto
il difettuccio di fondo: manca la vera alternativa a Bonaiuti,
che speriamo non si prenda nemmeno un raffreddore altrimenti...
Per ora, comunque, tutto bene, senza dimenticare che, se qualcosa
ci sarà da correggere, ci sono sempre quei soldi che una certa
faccenda estiva sembra aver lasciato nelle casse giallonere.
2 Sbattiti in difesa...: per una squadra con pochi punti nelle
mani, sarà infatti lei la base su cui costruire le vittorie
di questanno (come del resto accadde nella scorsa stagione).
1-3-1 è ormai un prefisso che si è rivelato un incubo
per le prime squadre incontrate, andate in confusione (vero, Vigevano?)
non appena Salieri lha proposta. Purtroppo, è difficile
che ciò accada allinfinito, per cui è allora che,
senza il salvagente, qualcosina di più dovrà arrivare
sullaltro lato del campo.
2 (bis)... ma non dimenticare lattacco: qui il discorso
si fa più lungo e ha origini lontane, ma limpressione
evidenziata dalle amichevoli e confermata dal campionato è
che la squadra sia Bonna-dipendente, nel senso che o ne
arrivano 20 abbondanti a sera dal capitano o non si vince quasi con
nessuno (Gorizia a parte, vista la pochezza della truppa di nonno
Zorzi). Marangoni e Borgna saranno due uomini da doppia cifra, così
come Liburdi che, senza paura di essere smentiti, è quello
che dallinizio ha fatto i progressi maggiori.
3 Ricordati di santificare i derby: Salieri lanno scorso
è stato lanimale da derby, lasciando le briciole
agli altri e regalando ai tifosi tante (ma tante) soddisfazioni, dal
valore doppio considerando le rivalità con Castel San Pietro,
Ozzano e Cento. Questanno, i cugini castellani hanno deciso
di chiamarsi fuori, chissà che il loro posto (e il loro destino,
almeno negli incroci con la Virtus) non sia preso da Castenaso che,
guarda caso, sarà la prossima tappa della campagna giallonera
lontano dal Pala Ruggi.
Il 2/3 di inizio stagione è stato certamente promettente: adesso,
però, bisogna capire che strada si vuol far prendere a questa
Virtus, correggendone i difetti oppure non modificando lassetto
e sperare che tutto vada per il meglio. Il tempo per decidere non
manca, limportante sarà operare con chiarezza.
Intanto, in attesa del primo derby stagionale con Di Monte e compagnia,
per oggi lobiettivo è prendere i due punti contro la
Treviglio di Bubu Burini, dimenticabile play
della Virtus di tre anni fa, protagonista solo fuori dal campo. Come
cambiano le cose in due anni.
Andrea Mirri |