TOYOTA DEI DESIDERI
Grinta, reattività e lucidità mentale, anche e soprattutto
quando le cose girano come non si vorrebbe. Da cui: migliore differenza
palle perse/recuperate e migliore difesa del campionato (qui qualcuno
ci avrebbe scommesso), più il terzo posto in classifica
dopo 10 giornate (qui ci avrebbero scommesso in molti meno).
Che volere di più, da questa "Toyota dei desideri"?
Una cosa ci sarebbe. Evitando di fare richieste da "Campo
dei Miracoli", tipo il demolire senza sforzi la zona avversaria
con micidiali sequenze di tiri da tre, ci accontenteremmo di una
migliore percentuale ai liberi.
Che è scarsina (69%, undicesima su diciassette). Che è
l'unico punto in comune con la Virtus dell'anno passato. Che,
soprattutto, è stata la causa principale delle sconfitte
a Rieti e contro Campli. Al di là, ovviamente, delle sviste
degli arbitri: come noto, non sono esseri infallibili e possono
incorrere in clamorosi errori esattamente come i giocatori, gli
allenatori e persino i giornalisti.
In ogni caso, la costruzione della nuova "Casa Virtus"
procede con un ritmo migliore del previsto e i gli anni preventivati
da Galassi potrebbero pure risultare sbagliati in eccesso. Merito
del "capomastro" Salieri; merito degli operai, giovani
e vogliosi di fare.
Giovani che sembrano davvero intenzionati a dare una risposta
affermativa alla domanda di inizio anno: "Saranno famosi?".
Attenzione però, il terzo posto non tragga in inganno:
escludendo gli estremi, la Fulgor lanciatissima verso la stratosfera
e Mestre al contrario verso gli abissi, il resto del gruppo è
piuttosto schiacciato nel centro classifica. Basta poco, ad esempio
un calo di tensione mentale, per precipitare nel pantano della
zona play-out e dire addio a quanto di buono fatto fino ad ora.
Ma su questo siamo ottimisti. A parte contro Sassari, la squadra
si è sempre espressa con una certa regolarità, senza
grossi dislivelli di rendimento fra le partite migliori e quelle
meno felici, segno di una forte identità. Le sconfitte
contro squadre di alta classifica e le vittorie contro quelle
di medio-bassa ne sono un'ulteriore conferma.
Per cui il turno di riposo non dovrebbe influire negativamente
sulle prestazioni giallonere, anche perché siamo sicuri
che coach Salieri, visto quanto ci tiene alla preparazione atletica,
abbia eliminato la parola riposo dal suo vocabolario cestistico.
Stefano Zotti
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