Il campionato di B d'eccellenza (Fulgor Forlì
a parte che, presto o tardi, come tutti, avrà un calo)
si sta rivelando come al solito equilibrato e sempre pronto a
ribaltare i commenti fatti una settimana prima. La Toyota è
passata in trasferta per la quarta volta in questa stagione dimostrando
ancora una volta di essere una squadra con gli attributi. Ozzano
non è la corazzata dell'anno scorso, ma per favore non
togliamo nessun merito ad un Imola perfetta dal punto di vista
mentale. Così come sarebbe anche giusto pensare che a volte
le sconfitte arrivano perché sono gli altri che giocano
meglio. Si perché se è vero che in casa con Ancona,
Quaroni e compagni hanno balbettato, ma è altrettanto vero
che la squadra di Coen ha giocato una partita tatticamente perfetta
fatto di una difesa sporca e un attacco guidato da tre (e non
uno) giocatori in serata di grazia (leggi le statistiche di Bigi,
Feliciangeli e Maggioni). La stagione di Imola fin qui è
da applausi e se mai arriveranno momenti meno brillanti è
necessario fare un respirone e ricordarsi sempre che si è
partiti con l'intenzione di lavorare su un progetto a lungo termine.
I restanti due terzi del campionato sono inevitabilmente legati
a molte variabili. Giocarsi sempre le partite punto a punto (pare
questo il destino della Toyota) significa che una stagione può
cambiare con un tiro libero, con una palla persa, con un canestro
sulla sirena. Le parole di Galassi hanno fatto capire che alla
fine del girone d'andata potrebbero esserci dei cambiamenti in
corsa. Nessuno vuole osare contestare una decisione legittima
ma crediamo che una simile scelta dovrà essere valutata
con grande attenzione. E' fresco il ricordo della scorsa stagione
(l'ormai arcinoto cambio Verderosa-Burini), che magari non ha
nessun punto in comune con quella di quest'anno, ma se non altro
ha insegnato come basti davvero poco per rompere un giocattolo.
L'ultima considerazione riguarda il pubblico: giustamente titubante
all'inizio, curioso dopo qualche partita, nuovamente entusiasta
nell'ultimo periodo. Chissà che dopo due anni questo pubblico
non riesca nuovamente ad assaporare il gusto dei play off...
Marco Martinelli
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