"Carneade, chi era costui?" - così apre Don
Abbondio uno dei capitoli dei "Promessi Sposi": con
lo stesso stupore, lo stesso inequivocabile dubbio del curato,
i giornali estivi avevano marchiato la stagione 2002/2003 della
Toyota Imola.
Questo Carneade è stato però più forte
di tutti quanti i suoi detrattori, e li ha messi in riga. La
"Bibbia cestistica" di "SuperBasket" aveva
assegnato alla nostra
squadra due misere stelle, a indicare il valore medio-basso
del team guidato da Salieri, ma vedere la Virtus in una posizione
da play-off a oltre metà campionato, scalda il cuore.
Nella mente dei tifosi è ancora vivido il ricordo di
Quaroni, Martinelli e Bonaiuti che escono dagli spogliatoi e
si gettano tra le braccia degli Ultras urlanti a fine partita,
consacrando la vittoria interna contro Castel San Pietro: sembrerebbe
scontato cadere in facili sentimentalismi, ma qui si va oltre
al sentimentalismo. C'è la grinta, c'è il sudore.
L'errore più facile, per Imola, sarebbe quello di sedersi,
come è accaduto ad Argenta, dove i ragazzi hanno perso
malamente 85-70 dopo un inzio discreto. Ma, continuando il paragone
con il romanzo di Manzoni, l'amore di Renzo e Lucia deve essere
più forte di ogni prevaricazione; il gioco virtussino
può superare molte difficoltà: l'intesa Quaroni-
Bonaiuti, fino ad ora perfetta, difficilmente vedrà incrinature,
ed è il motore che sta mandando avanti la squadra; banale
sottilizzare che "Toyota" non vuol solo dire Mauro
& Mauro, ma tutti i giocatori stanno dando il meglio, a
cominciare da quel Mariani che, qualche domenica fa, fu costretto
a restare in panchina per incomprensioni, e che ha realizzato
nel derbyssimo una prestazione eccelsa -8 rimbalzi- asfaltando
il cigno Pilat. Un amore romanzesco che si rispetti, è
però sempre contrastato; dunque anche questa sera arriverà
di sicuro qualcuno a guastare le nozze, " che non s'han
da fare": Don Rodrigo-Antonello Riva e la sua gang, direttamente
da Rieti, sono venuti al Ruggi per infastidire Salieri &
co. .
Antonello Riva è un tipo astuto, ha militato nelle più
grandi squadre d'Italia -Cantù e Milano-, e alla benemerita
età di 40 anni, si sta prendendo il lusso di passeggiare
su una media di 23.2 a partita: miglior giocatore di B. I suoi
Bravi, anche loro piuttosto in palla, non stanno soffrendo il
ruolo dei comprimari; piuttosto la presenza di Riva è
stata un toccasana per la formazione laziale, che ora viaggia
nelle prime posizioni in classifica, dietro al Forlì
di Friso, a Sassari, Montegranaro e Caserta -dove è appena
stato innestato un altro "vecchietto terribile", Nando
Gentile-.
Cempini, ex di turno, è una sicurezza sotto canestro,
e farà vedere cose mirabili calcando il parquet in cui
una volta era solito giocare; Donato Avenia sta proponendo un
basket spumeggiante, e l'argentino Maximiliano Reale è
un mastino in fase di contenimento. Miglior attacco del campionato
opposto a miglior difesa: chissà se la forza realizzativa
di Rieti, che oltretutto può fregiarsi dell'americano
McDaniel, potrà avere ragione del reparto arretrato giallo-nero.
Molto si deciderà probabilmente pescando anche dalle
panchine: forse Salieri potrà trovare un Innominato capace
di fare la "partita della vita".
" Questa conclusione, benché trovata da povera gente,
c'è parsa così giusta, che abbiam pensato di metterla
qui, come il sugo della storia. La quale, se non v'è
dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l'ha scritta, e anche
un pochino raccomodata. Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi,
credete che non s'è fatto apposta."
Valerio Baroncini
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