Finalmente! Il derby della via Emilia - per la verità
in questa stagione ce ne sono stati diversi - torna nel suo
alveo naturale. Sulla via Emilia, appunto, perché l'ultimo,
per l'Adt Taverna Ozzano, è stato "dirottato"
su un'altra storica arteria di questa regione, la San Vitale.
Torna il derby e il Gira chiede, a questa trasferta, due punti
importanti. L'obiettivo non è più quello di inizio
stagione (leggasi playoff) ma, con un opportuno filotto, gli
arancionero potrebbero anche sfuggire all'incubo playout. E
pazienza se la stagione dovesse chiudersi anzitempo: meglio
ritrovarsi oziosi e salvi, piuttosto che attivi e affannati.
Per evitare una poco onorevole retrocessione in B2.
Rispetto al confronto di andata sono cambiate diverse cose.
E non solo perché non c'è più l'ex Andrea
Plazzi e, al suo posto, troviamo Andrea Raschi, Lorenzo Alberti
e Gennaro Sorrentino. Non bastassero queste tre novità,
c'è pure un nuovo tecnico, sulla panchina di Ozzano,
Mauro Di Vincenzo. Che passerà alla storia come l'unico
allenatore capace di trovare spazio all'interno di Fortitudo,
Virtus e, appunto, Gira.
Quale partita attendersi sulle rive del Santerno? Difficile,
senza poter contare sull'appoggio della Dea Bendata o su una
sfera di cristallo efficace, indovinarne l'esito. Però
su un aspetto possiamo anche sbilanciarci: la Virtus Imola,
alla fine, potrebbe vedersi abbassare la propria media punti.
Il marchio di fabbrica del nuovo Gira, che in attacco fa ancora
fatica, è una difesa che, qualche settimana fa, ha dimezzato
le bocche da fuoco della capolista Forlì. Costretti,
i romagnoli, a passare dai 94 e rotti a sera, ai meno di sessanta
concessi da Sorrentino e compagni. Perché parliamo di
Sorrentino? Perché è uno scugnizzo di 17 anni,
che ha personalità, talento e attributi. Non è
infallibile al tiro, ma con le sue penetrazioni costringe le
difese avversarie ad aprirsi, chiudersi, allargarsi. A muoversi,
insomma. E con tutto quello scompiglio sotto le plance Alberti,
Barbieri e Brembilla trovano il tempo e lo spazio per conquistare
rimbalzi importanti.
Raschi, poi, ci mette la sua mira da cecchino. Quella con la
quale, per esempio, ha fatto a fette la zona 2-3 tentata da
Padovano e da Castel San Pietro per arginarne le potenzialità.
Una gara da vivere fino in fondo perché Salieri e Penzo,
a Imola, hanno allestito un gruppo al quale, all'inizio di stagione,
pochi davano credito.
Ma che, una volta in campo, ha smentito tutti. Con una posizione
di classifica - Imola è in piena corsa per i playoff
- più che meritata. Buon derby a tutti, allora. E buon
divertimento.
Alessandro Gallo
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