IL PUNTO DI MASSIMO RAVAGLIA

A chi vogliamo assegnare il platonico, ma pur sempre gratificante titolo di "coach of the year" della B1?
Anche se in un palazzetto dell'hinterland bolognese di cui taciamo "manzonianamente" il nome, ha campeggiato a lungo (e forse non è ancora stato ammainato) un velenoso quanto di dubbio gusto striscione che sentenziava "Noi in B1 per meriti, Sally per grazia ricevuta" (messaggio rivelatosi settimana dopo settimana sempre più inopportuno considerato il modesto torneo disputato da "noi"), non ci possono essere dubbi: a meritare la nomination può essere solo lui, Sally, al secolo Stefano Salieri.
Alla prima esperienza nella categoria ha subito sorpreso un po' tutti (non però quelli che lo conoscevano bene) dimostrando di sapersi muovere con l'abilità del più navigato dei veterani, ergendosi a gran condottiero della non meno sorprendente Toyota, formazione d'assalto cui è riuscito a trasmettere tutta la sua grinta, la sua voglia di emergere e di lottare fino all'ultimo sempre e comunque contro qualsiasi avversario, anche il più forte.
E tutto questo avendo a disposizione un organico giovane, cresciuto in maniera esponenziale col passare delle giornate e nel quale sono esplosi fino a diventare meravigliose realtà elementi che forse in poche altre formazioni avrebbero avuto la possibilità di recitare simili ruoli da protagonisti.
Ma lui è fatto così, largo ai giovani (se meritano). Lo ha fatto nelle precedenti piazze dove ha lavorato (Castel S.Pietro, Argenta, S. Lazzaro), ottenendo in ogni occasione risultati superiori alle aspettative (nelle ultime sette stagioni ha sempre centrato il traguardo dei play off) senza per questo sacrificare la valorizzazione dei talentini avuti a disposizione.
Col suo modo di lavorare super professionale, ma al tempo stesso dal volto umano, riesce sistematicamente a contagiare l'ambiente che lo circonda e anche Imola ha ceduto ben volentieri alla sua carica: giocatori, collaboratori, dirigenti e soprattutto il pubblico sono stati tutti stregati dal carisma di Sally, a sua volta al settimo cielo per aver coronato un sogno: allenare e portare in alto la Virtus, squadra della quale fin da giovanissimo è grande sostenitore.
Ma attenzione, uno come lui è destinato a fare strada. Tenetevelo stretto (se potete).
E forse Imola riavrà presto il suo derby.

Massimo Ravaglia